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13.3. Georeferenziatore
The Georeferencer is a tool for aligning unreferenced raster or vector layers
to known coordinate systems using Ground Control Points (GCPs).
It supports exporting transformed rasters (GeoTIFF) and vectors (shapefiles, geopackages, etc.)
or writing accompanying world files (for raster only). The basic
approach to georeferencing a layer is to locate points on it for which
you can accurately determine coordinates.
Funzioni
Icona |
Azione |
Icona |
Azione |
---|---|---|---|
Aprire raster |
Aprire vettore |
||
Avvia la georeferenziazione |
|||
Genera uno script GDAL |
Carica punti GCP (Ground Control Point) |
||
Salva Punti GCP come… |
Imposta la trasformazione |
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Add GCP Point |
Delete GCP Point |
||
Sposta un punto GCP |
Sposta |
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Ingrandisce la vista |
Rimpicciolisce la vista |
||
Zoom sul layer |
Zoom precedente |
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Zoom successivo |
Collegare il georeferenziatore a QGIS |
||
Collegare QGIS al georeferenziatore |
Stiramento completo dell’istogramma |
||
Stiramento locale dell’istogramma |
Tabella Georeferenziatore: Strumenti del Georeferenziatore
13.3.1. Georeferencing raster layer
Per le coordinate X e Y (espresse in gradi, primi e secondi DMS (dd mm ss.ss), in gradi decimali DD (dd.dd) o le coordinate proiettate (mmmm.mm) espresse in metri), che corrispondono ai punti selezionati sull’immagine, puoi usare due procedure alternative:
Alcune volte nei raster sono presenti punti con le coordinate scritte sull’immagine. In questo caso puoi inserire manualmente le coordinate.
Usando layer già georeferenziati. Può trattarsi di dati vettoriali o raster che contengono gli stessi oggetti/geometrie presenti nell’immagine che si desidera georeferenziare e con la proiezione che vuoi per la tua immagine. In questo caso, puoi inserire le coordinate facendo click sul dataset di riferimento caricato nell’area della mappa QGIS.
La procedura usuale per la georeferenziazione di un’immagine comporta la selezione di più punti sul raster, specificando le loro coordinate, e scegliendo un tipo di trasformazione appropriato. Sulla base dei parametri e dei dati di input, il georeferenziatore calcolerà i parametri del world file. Più coordinate si forniscono, migliore sarà il risultato.
Il primo passo è avviare QGIS e fare clic su , che appare nella barra dei menu di QGIS. La finestra di dialogo del georeferenziatore appare come mostrato in Fig. 13.28.
Per questo esempio, stiamo usando una carta topografica del South Dakota di SDGS. Può essere successivamente visualizzata insieme ai dati della cartella GRASS spearfish60
. Puoi scaricare la carta topografica da qui: https://grass.osgeo.org/sampledata/spearfish_toposheet.tar.gz.

Fig. 13.28 Finestra di dialogo Georeferenziatore
13.3.1.1. Aggiungere punti di controllo (GCP)
Per iniziare la georeferenziazione di un raster non referenziato, dobbiamo caricarlo usando il pulsante
. Il raster verrà visualizzato nell’area di lavoro principale della finestra di dialogo. Una volta caricato il raster, possiamo iniziare a inserire i punti di riferimento.
Using the
Add GCP Point button, add points to the main working area and enter their coordinates (see Figure Fig. 13.29). For this procedure you have the following options:
Fai clic su un punto dell’immagine raster e inserisci manualmente le coordinate X e Y e il SR del punto.
Fai clic su un punto dell’immagine raster e scegli il pulsante
Dalla Mappa per aggiungere le coordinate X e Y con l’aiuto di una mappa georeferenziata già caricata nell’area di disegno della mappa di QGIS. Il SR verrà impostato automaticamente.
Quando inserisci i GCP dall’area di disegno principale, puoi nascondere la finestra del georeferenziatore mentre selezioni i punti dall’area di disegno principale. Se è selezionata la casella di controllo Nascondi automaticamente la finestra del georeferenziatore, dopo aver fatto clic su Dalla Mappa, la finestra principale del georeferenziatore verrà nascosta finché non verrà aggiunto un punto sulla mappa. La finestra di dialogo Inserisci Coordinate Mappa rimarrà aperta. Se la casella è deselezionata, entrambe le finestre rimarranno aperte mentre si seleziona un punto sulla mappa. Questa opzione ha effetto solo quando la finestra del georeferenziatore non è agganciata all’interfaccia principale.
Continua a inserire i punti. Dovresti avere almeno quattro punti, e più coordinate puoi fornire, migliore sarà il risultato. Ci sono strumenti aggiuntivi per lo zoom e la panoramica dell’area di lavoro al fine di localizzare un numero di punti GCP appropriato.
After you provide a few points, you can use the
Link QGIS to Georeferencer and/or
Link Georeferencer to QGIS buttons that will adjust, respectively, the map extent of the main QGIS window to the present view in Georeferencer and/or vice versa.
Con lo strumento
puoi spostare i GCP sia nell’area di disegno che nella finestra di georeferenziazione, se devi correggerli.

Fig. 13.29 Aggiungi punti all’immagine raster
I punti che vengono aggiunti alla mappa saranno memorizzati in un file di testo separato ([nome del file].points
) di solito insieme all’immagine raster. Questo ci permette di riaprire il Georeferenziatore in un secondo momento e aggiungere nuovi punti o cancellare quelli esistenti per ottimizzare il risultato. Il file dei punti contiene valori della forma: mapX, mapY, pixelX, pixelY
. Puoi usare i pulsanti Carica punti GCP e
Salva punti GCP come per gestire i file.
13.3.1.2. Impostare una trasformazione
Dopo aver aggiunto i GCP all’immagine raster, devi definire le impostazioni di trasformazione del processo di georeferenziazione.

Fig. 13.30 Definizione delle impostazioni di trasformazione del georeferenziatore
Algoritmi di trasformazione disponibili
Sono disponibili diversi algoritmi di trasformazione, che dipendono dal tipo e dalla qualità dei dati in ingresso, dalla natura e dalla quantità di distorsione geometrica che si è disposti a introdurre nel risultato finale, e dal numero di punti di controllo a terra (GCP).
Attualmente sono disponibili le seguenti tipologie di trasformazione:
L’algoritmo Lineare è usato per creare un world file ed è diverso dagli altri algoritmi, poiché non trasforma effettivamente i pixel raster. Permette il posizionamento (traslazione) dell’immagine e il ridimensionamento uniforme, ma non la rotazione o altre trasformazioni. È il più adatto se la tua immagine è una mappa raster di buona qualità, in un SR noto, ma mancano solo le informazioni di georeferenziazione. Sono necessari almeno 2 GCP.
La trasformazione Helmert permette anche la rotazione. È particolarmente utile se il tuo raster è una mappa locale di buona qualità o un’immagine aerea ortorettificata, ma non allineata con il rilevamento della griglia nel tuo SR. Sono necessari almeno 2 GCP.
L’algoritmo Polinomiale 1 permette una trasformazione affine più generale, in particolare anche un taglio uniforme. Le linee rette rimangono diritte (cioè, i punti collineari rimangono collineari) e le linee parallele rimangono parallele. Questo è particolarmente utile per la georeferenziazione di cartogrammi di dati, che possono essere stati tracciati (o raccolti) con diverse dimensioni di pixel a terra in diverse direzioni. Sono necessari almeno 3 GCP.
Gli algoritmi Polinomiale 2-3 usano polinomi di 2° o 3° grado più generali invece di una semplice trasformazione affine. Questo permette loro di tenere conto della curvatura o di altre deformazioni sistematiche dell’immagine, per esempio mappe fotografiche con bordi curvi. Sono richiesti almeno 6 (rispettivamente 10) GCP. Gli angoli e la scala locale non sono conservati o trattati uniformemente in tutta l’immagine. In particolare, le linee rette possono diventare curve, e ci può essere una distorsione significativa introdotta ai bordi o lontano da qualsiasi GCP derivante dall’estrapolazione dei polinomi adattati a dati troppo lontani.
L’algoritmo Proiettivo generalizza il polinomio 1 in un modo diverso, permettendo trasformazioni che rappresentano una proiezione centrale tra 2 piani non paralleli, l’immagine e il quadro della mappa. Le linee dritte rimangono dritte, ma il parallelismo non è conservato e la scala dell” immagine varia costantemente con il cambiamento di prospettiva. Questo tipo di trasformazione è più utile per georeferenziare fotografie angolate (piuttosto che scansioni piane) di mappe di buona qualità, o immagini aeree oblique. È richiesto un minimo di 4 GCP.
Infine, l’algoritmo Thin Plate Spline (TPS) «rubber sheet foglio di gomma» il raster usando polinomi multipli locali per far corrispondere i GCP specificati, con una curvatura complessiva della superficie minimizzata. Le aree lontane dai GCP saranno spostate nel risultato per adattarsi alla corrispondenza dei GCP, ma per il resto saranno deformate localmente al minimo. TPS è molto utile per la georeferenziazione di mappe danneggiate, deformate, o comunque leggermente imprecise, o di immagini aeree poco ortorettificate. È anche utile per la georeferenziazione approssimativa e la riproiezione implicita di mappe con tipo di proiezione o parametri sconosciuti, ma dove una griglia regolare o un insieme denso di GCP ad-hoc può essere abbinato a uno layer di mappa di riferimento. Tecnicamente richiede un minimo di 10 GCP, ma di solito di più per avere successo.
In tutti gli algoritmi eccetto TPS, se vengono specificati più GCP minimi, i parametri saranno adattati in modo da minimizzare l’errore residuo complessivo. Questo è utile per minimizzare l’impatto degli errori di registrazione, cioè leggere imprecisioni nei clic del puntatore o nelle coordinate digitate, o altre piccole deformazioni locali dell’immagine. In assenza di altri GCP per fare la compensazione, tali errori o deformazioni potrebbero tradursi in distorsioni significative, specialmente vicino ai bordi dell’immagine georeferenziata. Tuttavia, se vengono specificati più GCP del minimo, essi corrisponderanno solo approssimativamente nel risultato. Al contrario, TPS farà corrispondere precisamente tutti i GCP specificati, ma potrebbe introdurre deformazioni significative tra i GCP vicini con errori di registrazione.
Metodo di ricampionamento
Il tipo di ricampionamento che sceglierai dipenderà probabilmente dai tuoi dati in ingresso e dall’obiettivo finale. Se non vuoi cambiare le statistiche del raster (a parte quelle implicite nella scalatura geometrica non uniforme se usi trasformazioni diverse da Lineare, Helmert o Polinomiale 1), potresti scegliere “Vicino più prossimo”. Al contrario, il “ricampionamento cubico”, per esempio, genererà di solito un risultato visivamente più uniforme.
Puoi scegliere tra cinque diversi metodi di ricampionamento:
Vicino più prossimo
Bilineare (2x2 kernel)
Cubico (4x4 kernel)
Cubico B-Spline (4x4 kernel)
Lanczos (6x6 kernel)
Definizione delle impostazioni di trasformazione
Ci sono diverse opzioni che devono essere definite per l’output georeferenziato di un raster.
La casella di controllo
Crea il file di georeferenziazione è attiva solo se scegli la trasformazione lineare, quando il raster non viene fisicamente deformato. In questo caso, il campo Output raster non viene attivato, perché verrà creato solo un nuovo file world.
Per tutti gli altri tipi di trasformazione devi definire un Raster in output.Come modalità predefinita, viene creato un nuovo file ([nomefile]_modificato) nella stessa cartella del raster di partenza insieme all’immagine raster originale.
Come passo successivo, devi definire il SR di destinazione ( Sistema di riferimento delle coordinate) per il raster georeferenziato (vedi Lavorare con le Proiezioni).
Se vuoi, puoi creare delle mappe pdf e anche dei report pdf. Il report fornisce informazioni sui parametri di informazione utilizzati, una rappresentazione degli scarti e una lista con tutti i GCP e i loro errori RMS.
Inoltre puoi attivare la casella di controllo
imposta risoluzione finale e definire la risoluzione in pixel del raster di output. La risoluzione predefinita orizzontale e verticale è 1.
La casella di controllo
Utilizzare 0 per la trasparenza quando necessario può essere attivata, se i pixel con il valore 0 devono essere visualizzati trasparenti. Nel nostro esempio toposheet, tutte le aree bianche sarebbero trasparenti.
Salva punti GCP salverà i punti GCP in un file accanto al raster in uscita.
Infine,
Carica in progetto una volta eseguit carica automaticamente il raster risultato nella mappa QGIS al termine della trasformazione.
13.3.1.3. Eseguire la trasformazione
Dopo aver acquisito tutti i GCP e definite tutte le impostazioni di trasformazione, basta premere il pulsante Inizia la georeferenziazione per creare il nuovo raster georeferenziato.
13.3.2. Georeferencing vector layer
Georeferencing vector layers works similarly to raster georeferencing, but instead of matching image pixels, you match vector geometries (points, lines, or polygons) to known spatial references.
The standard procedure starts the same as for raster georeferencing: open QGIS and add a layer to the map canvas to use as a reference. This can be a georeferenced raster or vector layer, or a WMS layer.
Open the Georeferencer dialog from .
Start georeferencing by following these steps (in this example, we use an unreferenced alaska.shp
):

Vector Georeferencer Dialog
Load the unreferenced vector layer using the
button. The vector layer will appear in the main working area of the dialog.
Use the
Add GCP Point button to add a point to the working area. Enter its coordinates manually and set the CRS, or click the
From map canvas button to pick the coordinates from a georeferenced layer in the main QGIS map canvas. In that case, the CRS will be set automatically.
Define the transformation settings:
Select the Transformation type. The transformation algorithms are the same as those for raster georeferencing. See Impostare una trasformazione for more details.
Define the Target CRS (Coordinate Reference System) for the georeferenced vector (see Lavorare con le Proiezioni).
Set the output file format and path (e.g., GeoPackage, Shapefile). By default, a new file with suffix
_modified
will be created in the same folder as the original vector file.Optionally, enable Generate PDF map and Generate PDF report. The report includes transformation parameters, GCP residuals, and a summary of RMS errors.
Enable
Save GCP Points to store GCPs in a file alongside the output vector layer.
Enable
Load in project when done to add the result directly to the map canvas.
Click
Start georeferencing to run the transformation and generate the georeferenced vector layer.
13.3.3. Show and adapt layer properties
Clicking on the Source properties option in the Settings menu opens the Raster Layer properties or Vector Layer properties depending on the type of layer you are georeferencing.
13.3.4. Configurare il georeferenziatore
Puoi personalizzare il comportamento del georeferenziatore in
(o usare la scorciatoia da tastiera Ctrl+P).In Puntatore puoi utilizzare le caselle di controllo per alternare la visualizzazione degli ID GCP e delle coordinate X/Y sia nella finestra del georeferenziatore che nella mappa principale.
Unità dei Residui controlla se le unità residue sono indicate in pixel o in unità di mappa.
Rapporto PDF consente di impostare la dimensione del margine in mm per l’esportazione del rapporto.
Mappa PDF consente di scegliere il formato della carta per l’esportazione della mappa.
Infine, puoi attivare la casella di controllo Mostra la finestra Georeferenziatore agganciata. In questo modo la finestra del Georeferenziatore viene agganciata alla finestra principale di QGIS, invece di essere mostrata come una finestra separata che può essere ridotta a icona.